prestiti (o incantesimi)

1 Settembre 2009




Forse i ricordi non sono che i miseri resti di emozioni che hanno acceso, scaldato e a volte bruciato quella parte di mente che noi ci ostiniamo a chiamare cuore…
Quando finalmente assumono questa forma, li custodiamo gelosamente come gemme che impreziosiscono vite altrimenti misere, ma il cammino che hanno fatto è lungo e tortuoso, spesso doloroso. No, non prendiamoci in giro… è sempre doloroso.
Il momento più difficile è quando devono cambiare il loro stato… da intense emozioni, vive, palpabili, invasive, sfumano in sempre più aeriformi pensieri… come se li riponessimo dietro un vetro… li possiamo vedere ma non toccare, ne ammiriamo i colori ma non ne percepiamo più il profumo, sappiamo che sono esplosi dentro di noi eppure adesso hanno lasciato solo un enorme buco nero…
E’ in questa fase che forse abbiamo persino dei dubbi. Ne valeva davvero la pena? Quante emozioni ci andremo a cercare, da quante ci lasceremo trovare sapendo bene che il loro tempo è segnato e destinato a finire? E che cercheremo disperatamente di aggrapparci ad esse per trattenerle e non perderle…
Ma alla fine, dal buco che le ha inghiottite ci verranno restituite sotto forma di ricordi, fotografie che magari sbiadiranno ulteriormente…
Solo allora, quando di quelle emozioni non avremo che il ricordo, ci sembrerà che il gioco valeva comunque la partita.
E, con l’incoscienza di chi non ha memoria, ne cercheremo ancora.





Non si regala mai il cuore che hai,
si presta ogni tanto senza maschera nell'intimità

Per riscoprirsi poi (... siamo vittime incoscienti )
più strani che mai (dare e avere il bene e il male)
nel lento meccanismo di questa stupida casualità..

Nessun commento:

Posta un commento